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  • IL SARCOFAGO DI DIONISO

    Conoscete il mito greco di Arianna, che abbandonata nell'isola di Nasso da Teseo, l'uccisore del Minotauro, fu poi amata dal dio Dioniso? Il dio, seminudo, e il mito del suo incontro con Arianna sono raffigurati in questo grande sarcofago (è lungo 226 cm e alto 95 cm!) in marmo greco del tipo a lenòs. L’opera è databile, sulla base delle varie analisi critiche, tra II e III secolo d. C. Per molto tempo il sarcofago è stato utilizzato come vasca e posizionato nella piazza della basilica di Santa Cristina.
    Se lo guardate attentamente da un lato si riconoscono:

    - Dioniso seminudo al centro, Ercole, piccoli satiri uno dei quali stringe al collo una pantera, animale sacro a Dioniso, menadi danzanti;
    - in basso a sinistra Gea dea della Terra con l'attributo della cornucopia;
    - a destra Arianna seminuda sdraiata, mentre Eros e Pan sollevano il velo per far vedere il suo corpo a Dioniso che sta avanzando con il suo corteo (l’incontro avviene a Naxos).

    Nell’altro lato è raffigurata una scena iniziatica:

    - ai lati sono raffigurate due Gorgoni;
    - al centro si nota una suonatrice di doppio flauto e un satiro;
    - sotto una Gorgone è raffigurata la lotta tra Pan e un caprone;
    - sotto l’altra Gorgone una donna inginocchiata reca un piatto di frutta dove si riconosce una pigna mentre con l’altra mano scopre un vaso contenente un fallo.

    E’ chiaro che il sarcofago esprime visivamente i rituali dedicati a Dioniso (Bacco), dio cui è dedicato anche il Trono con le pantere, esposto nello stesso museo. In un contesto funerario di età medio imperiale, questi temi dionisiaci trasmettevano concetti di catarsi, purificazione e immortalità in linea con le nuove dottrine escatologiche.
    Il sarcofago vi accoglie all'ingresso del Museo territoriale del Lago di Bolsena allestito nella Rocca Monaldeschi

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